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La terapia EMDR è una metodologia terapeutica che utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata bilaterale , destro/sinistra, per trattare disturbi conseguenti ad esperienze traumatiche o ad esperienze più comuni, ma emotivamente stressanti. Scientificamente comprovato da studi condotti su pazienti traumatizzati e documentato in centinaia di pubblicazioni, il metodo EMDR mostra la sua grande efficacia nel trattamento di numerose psicopatologie, inclusi depressione, ansia, fobie, lutto acuto, sintomi somatici e dipendenze.

 

 

Come viene elaborato un evento?

In condizioni normali, grazie al sistema innato di elaborazione dell’informazione, il nostro cervello è in grado di elaborare le situazioni che affrontiamo quotidianamente, al fine di acquisire nuovi apprendimenti utili all’adattamento.
Così come disponiamo di un apparato digerente per “elaborare” il cibo, trattenendone i nutrienti ed eliminando ciò che è dannoso, disponiamo anche di un sistema cerebrale in grado di “digerire” autonomamente gli eventi quotidiani vissuti, trattenendo nell’apprendimento solo ciò che è utile alla vita e all’adattamento.

Tale sistema innato di elaborazione crea continui ed adeguati collegamenti con le esperienze passate, attiva un processo di risoluzione dei problemi, riduce lo stress emotivo e utilizza costruttivamente l’esperienza, contribuendo a generare nuovi apprendimenti.

Quando l’elaborazione si blocca?

In condizioni di stress traumatico, può accadere invece che questo meccanismo naturale di auto-guarigione si blocchi, impedendo la naturale elaborazione dell’esperienza. Le informazioni relative all’evento stressante non si integrano con il resto delle esperienze, ma rimangono “intrappolate” nel cervello con le immagini, i suoni, gli odori, i pensieri, le emozioni e le sensazioni corporee che sono state vissute al momento dell’evento.

A seguito di un evento stressante, a causa delle risposte biochimiche vi è quindi un’interruzione del normale modo di processare l’informazione da parte del cervello, un fallimento nel creare una memoria coerente dell’esperienza, in quanto tutti gli aspetti di memoria, pensiero, sensazioni fisiche ed emotive dell’evento traumatico non riescono ad essere integrati tra loro e con altre esperienze.

La patologia in questi casi emerge a causa dell’immagazzinamento disfunzionale delle informazioni correlate all’evento traumatico, con il conseguente disturbo dell’equilibrio eccitatorio/inibitorio necessario per l’elaborazione dell’informazione. Questo provoca il “congelamento” dell’informazione nella sua forma ansiogena originale, nello stesso modo in cui è stato vissuto; l’informazione congelata e racchiusa nelle reti neurali non può essere elaborata e continua quindi ad essere disturbante per la persona.

Quando è utile l’EMDR?

L’EMDR viene utilizzato da psicoterapeuti opportunamente formati ed utile per l’elaborazione di traumi con la T maiuscola per riferirsi a eventi di vita che hanno coinvolto la persona in modo violento come incidenti, lutti, disastri naturali (terremoti, inondazioni ecc.) e di traumi con la t minuscola per riferirsi a traumi relazionali, cioè la quotidiana e ripetuta esposizione a figure di attaccamento disfunzionali e a contesti familiari patologici, che provoca traumi emozionali.

– piccoli/grandi traumi vissuti nell’età dello sviluppo, i cui effetti sono ancora presenti;
– esperienze comuni stressanti (lutto, malattia cronica, perdite finanziarie, conflitti coniugali, cambiamenti destabilizzanti, etc.);
– eventi traumatici al di fuori dell’esperienza umana consueta, quali disastri naturali (terremoti, inondazioni, ecc.) o eventi traumatici provocati dall’uomo (incidenti gravi, violenza domestica, abusi, ecc.).

Come agisce L’EMDR?

L’EMDR favorisce l’elaborazione e l’integrazione delle informazioni immagazzinate in modo disfunzionale, agendo su questi eventi bloccati in memoria e riattivandone l’elaborazione. Si ritiene che tal movimenti oculari favoriscano il sistema innato di elaborazione dell’informazione presente nel cervello.

Per questo motivo, durante la terapia di EMDR ci si focalizza sul ricordo dell’evento traumatico e quindi su tutti gli elementi percettivi, cognitivi, emotivi e somatici che lo riguardano e che corrispondono a diversi livelli di elaborazione dell’informazione.

Quando questo ricordo e tutte le sue componenti vengono attivati, si focalizzano i movimenti oculari bilaterali per sbloccare tali informazioni rimaste fino a quel momento congelate all’interno della rete mnestica.

Il terapeuta conduce il processo aiutando il paziente ad eseguire il set di movimenti oculari finché non risultano risolti tutti i disturbi emotivi, somatici e cognitivi associati al ricordo traumatico ed esso può essere invece associata una nuova credenza adattiva.

Cosa accade dopo una seduta di EMDR?

Dopo una o più sedute di EMDR, effettuate con uno psicoterapeuta formato, i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico hanno una desensibilizzazione, ossia perdono la loro carica emotiva negativa. Il cambiamento è molto rapido, indipendentemente dagli anni trascorsi dall’evento: l’immagine cambia nei contenuti e nel modo in cui si presenta, i pensieri intrusivi in genere si attutiscono o spariscono, diventando più adattivi e le emozioni e sensazioni fisiche si riducono di intensità.

L’elaborazione dell’esperienza traumatica tramite l’EMDR permette al paziente, attraverso la desensibilizzazione e la rielaborazione cognitiva avvenuta, di integrare l’esperienza e di cambiare prospettiva: cambiano le valutazioni cognitive negative che la persona ha di sé, vengono incorporate emozioni adeguate alla situazione e vengono eliminate le reazioni fisiche, psicosomatiche. Tutto ciò permette, in ultima istanza, di adottare comportamenti più adattivi.

Dal punto di vista clinico e diagnostico, dopo un trattamento con l’EMDR, la persona non presenta più la sintomatologia tipica del disturbo post-traumatico da stress, quindi non si riscontrano più gli aspetti di intrusività dei pensieri e ricordi, i comportamenti di evitamento e l’iperarousal neurovegetativo nei confronti di stimoli legati all’evento, percepiti come pericolo.

Un altro cambiamento significativo è dato dal fatto che il paziente discrimina meglio i pericoli reali da quelli immaginari condizionati dall’ansia. Si sente che veramente il ricordo dell’esperienza traumatica fa parte del passato e quindi viene vissuta in modo distaccato.

I pazienti in genere riferiscono che, ripensando all’evento, lo vedono come un “ricordo lontano”, non più disturbante o pregnante dal punto di vista emotivo. Dopo l’EMDR il paziente ricorda l’evento ma il contenuto è totalmente integrato in una prospettiva più adattiva. L’esperienza è usata in modo costruttivo dall’individuo ed è integrata in uno schema cognitivo ed emotivo positivo.

Cioè il paziente realizza le connessioni di associazioni appropriate, quello che è utile è appreso ed immagazzinato con l’emozione corrispondente ed è disponibile per l’uso futuro.

Chi può praticare la terapia EMDR?

È molto importante sottolineare che in Italia, come nel resto del mondo, questo metodo deve essere appreso con uno specifico corso di formazione autorizzato, che nel nostro caso si tratta della Associazione Italiana EMDR.
Dunque, prima di mettersi nelle mani di qualsiasi specialista che si dichiara esperto del trattamento, controllate che abbia avuto l’autorizzazione alla sua pratica.

L’EMDR è come l’ipnosi?

NO, la terapia EMDR NON È come l’ipnosi. Il paziente rimane sempre vigile durante tutte le fasi del trattamento: egli non si troverà a rivivere l’evento passato come se fosse presente, dovrà invece notare con attenzione, come un osservatore esterno di se stesso, cosa, durante la rievocazione del ricordo, gli accade nel qui ed ora, a livello mentale, fisico ed emotivo. Raramente, oltretutto, il terapeuta interviene in questo processo, se non per aiutare il paziente qualora si trovi in una situazione di stallo.

I ricordi vengono cancellati?

NO, i ricordi con l’EMDR non vengono cancellati. La memoria del trauma, in quanto tale, non può essere cancellata, così come la sua natura di esperienza negativa. Ciò che semplicemente accade è che si neutralizzano le sensazioni ed emozioni disturbanti legate alla memoria di quell’evento e che vi si possano finalmente associare significati costruttivi e funzionali.

Dott.ssa Nicoletta Alberta

Psicologa Psicoterapeuta

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